penktadienis, rugpjūčio 25, 2006

El Cagon

Dialogo di fantasia che non riporta una conversazione reale e che anche se lo facesse, lo farebbe in modo impreciso.

ale’: e insomma giriamo un angolo a Montmartre e ci troviamo davanti uno accucciato con i calzoni abbassati che sta cagando. Diarrea, tra l’altro.

anonima: in Spagna hanno nel presepe una figura che si chiama “El Cagon”.

rose: io ce l’ho. Lo mettiamo sempre sulla collina con l’artiglieria. Ih ih ih. Ha un sigaro in bocca. Ah, no, mi confondo con la barzelletta. La sapete la barzelletta? Ohhh, ma vi ho rovinato il finale...

tutti: no, dai, racconta!

rose: ma non fa ridere, mi faceva ridere quand’ero piccola.

tutti: dai, racconta!

rose: allora: c’è un tizio a cui scappa la cacca. Il treno è affollato e non riesce a raggiungere il bagno, quindi mette il culo fuori dal finestrino.

qualcuno che ha bevuto troppo: non poteva aspettare?

rose: ma gli scappava tanto!

altro ubriaco tra sé e sé: cos'aveva mangiato?

rose: passa il controllore e dice: “Ehi lei, col sigaro in bocca e la testa pelata!”

anonima: ma come faceva il controllore a vedergli il culo se era dentro al treno?

rose: il controllore era fuori dal treno.*

anonima: se era fuori dal treno non era un controllore.

giò: c’è qualcosa che non torna. Chi si metterebbe ad urlare ad un treno che passa: “Ehi lei, col sigaro in bocca e la testa pelata!”?

anonima: se era un treno italiano è possibile. Perché andava molto piano, intendo.

rose: ma il treno era fermo.

anonima: non volevamo confonderti. In fondo eri piccola quando te la raccontavano, non avevi pensato a tutte queste implicazioni, è normale.

rose: non me la raccontavano, la raccontavo io.

giò: ecco perché non ha senso.

rose: forse il treno stava partendo da una stazione!

giò: sì, così ha senso.

* mamma che legge il blog: ma se il controllore era fuori come faceva a vedere che il tipo stava fumando il sigaro?

Komentarų nėra: