antradienis, vasario 19, 2013

Il Rinoceronte spiegato a mio figlio

Matematico e Impertinente: mamma, che spettacoli hai visto in questo periodo?

gk: ho visto uno spettacolo che si chiamava Rhinocéros. Il Rinoceronte

Matematico e Impertinente: e di cosa parlava?

gk: di un grosso rinoceronte che arriva in una città e che fa venire a tutti una malattia che si chiama rinocerontite e che trasforma tutti in rinoceronti. L'unico che alla fine non si trasforma in un rinoceronte è un tipo che tutti pensano sia una specie di matto, il più debole di tutti.
E invece è l'unico che si salva dalla rinocerontite perché sa pensare con la sua testa.
Il problema delle altre persone è che contrappongono l'amore all'energia e pensano che l'amore sia una cosa da persone deboli e l'energia da persone forti.
Ma vedi, a me ad esempio serve un sacco di energia per amare voi tre. Perché amare è fare qualcosa per qualcun altro che pensi sia molto importante e a volte trascurare altre cose che sono importanti per te.
E quindi per l'amore bisogna essere molto, molto forti. Per amare serve tanta, tanta energia.
Capito?

Matematico e Impertinente: mamma...

gk: eh?

Matematico e Impertinente: ma quella malattia che si prende dai rinoceronti...

gk: non esiste, non ti preoccupare. Si chiama Théâtre de l'absurde.

penktadienis, vasario 08, 2013

You'll eventually turn into me

Leo Lionni era sicuramente a favore della sanità pubblica e degli assegni di disoccupazione per gli artisti.
A Leo Lionni stava sicuramente sul ca**o l'industriale medio del nordest.

Federico è un topo.
Mentre gli altri topi si procacciano delle provviste per l'inverno, Federico fissa il vuoto.
Quando gli altri topi, che hanno la sindrome della formica, gli chiedono cosa diavolo stia facendo, lui risponde di star facendo a suo modo provviste.

Quando le provviste dei topi finiscono, questi chiedono a Federico di tirar fuori le sue.
Allora Federico fa chiudere gli occhi a tutti e parla del sole, di colori e calore, di fiori e profumi, e tutti i topolini si sentono caldi e felici.

Matematico e Impertinente: mamma, Federico è un mago
gk: no amore, Federico è un artista. Quando un artista è bravo, fa vedere agli altri cose che non riescono a vedere da soli, proprio come Federico fa vedere i colori agli altri topi nella tana. Sai, gli artisti sono fondamentali nella comunità, perché l'arte fa pensare. Capito?
Matematico e Impertinente: sì


L'ultima volta che siamo stati al British Museum of Natural History, delle studentesse d'arte, sedute in terra, facevano schizzi degli animali. 

Matematico e Impertinente: domani andiamo in un museo?
gk: in quale?
Matematico e Impertinente: quello con i dinosauri. Ma portiamo tanti colori e un foglio.
gk: vuoi fare come le ragazze che hai visto l'altra volta?
Matematico e Impertinente: sì

ketvirtadienis, vasario 07, 2013

Destabilizzata

La cosa strana che succede quando torni a casa dopo pochi giorni (10, che sono sembrati un'eternità) è che ci si scopre disabituati alle piccole taglie. Perché quando gk - incessantemente - pensa ai propri figli, non li pensa nella loro dimensione fisica, che pure è quella la cui assenza la fa sentire disperatamente fuori luogo, spaesata e persa.

Ieri mattina Matematico e Impertinente ha espresso il suo rumoroso disappunto per la doccia con un "Quando sarò grande farò l'eremita!"

L'Anarchico Entusiasta suo fratello, precocemente in fase genitale, mentre scopriva la pancia della mamma per appoggiarci la testa, ha sbirciato la di lui mamma patata. Ha ascoltato l'ineccepibile spiegazione materna sulla differenza tra piselli e patate, ha affermato che "i puppi" della mamma sono piccoli cone i suoi e ha in seguito dichiarato a suo padre che da grande avrà la patata anche lui.

Nessun problema, tanto qui hanno appena legalizzato i matrimoni gay. A me basta solo diventare nonna.

[L'Anarchico Entusiasta ha iniziato la sua esperienza al nido.

gk: sei felice, amore?
L'Anarchico Entusiasta: no, sono PIANGIATO

Segue risata a pieni polmoni con tanto di testa gettata all'indietro. Ma del resto, che domanda del ca**o è "sei felice?"]

Ma parlavo del vuoto, che è un tema ricorrente in questi giorni. Vuoto e silenzio.

gk ha problemi a riconoscersi allo specchio, ultimamente. Ha problemi a identificarsi con quello che è. Perché 10 gg lontano da casa sono stati come un trattato sull'autodeterminazione, molto più che buttarsi in paracadute da 4000m.

Sono stati una dimostrazione che gk esiste a prescindere. Passare da questo ad una città senza spritz e con un figlio malato, è stato mortale.

Ad una mamma lavoratrice full time tutto questo sembrerà molto patetico.

Autodefinirsi senza suppellettili fa pensare che questa non sia l'unica vita possibile, ma che ce ne siano infinite.

E mica che gk voglia cambiare la sua vita.

Autodefinirsi destabilizza. 
Perché l'autodeterminazione reale, come il comunismo, non esiste. 
Non con dei figli.