antradienis, rugpjūčio 30, 2016

-lo Marcel-

Non so come siamo finiti a parlare di ready made.
Gli ho raccontato la storiella del circolo di artisti, che ora definiremmo hipster, che decide di allestire una mostra in cui verranno accettate tutte le opere presentate e di lui, Duchamp, che presenta un urinale firmato R. Mutt.
Gli ho spiegato che non si è trattato di sterile polemica ma che quello che voleva innescare era un diverso tipo di concezione di opera d'arte.
Che anche un prodotto di massa in fondo può essere un'opera d'arte.

Questo ieri.

Oggi per strada ha ripreso all'improvviso l'argomento e abbiamo parlato del fatto che ci sono artisti che creano e artisti più concettuali, che lavorano sul diverso tipo di fruizione dell'opera d'arte.

Mi ha chiesto se una macchina può essere un'opera d'arte e gli ho detto che boh, magari sì, che io però faccio fatica a vederlo come tale e che sono legata ancora ad un'idea di unicità come essenza dell'opera d'arte.
Mi ha chiesto se un bidone della monnezza può essere un'opera d'arte e gli ho detto che sì, magari sì, se te lo appendi sopra al letto e ci fai un'installazione con tante farfalle di carta che escono dal coperchio.

(E avrei anche dovuto dirgli che è proprio il fatto che la produzione di massa abbia scordato la bellezza e la poesia che sta facendo diventare il mondo un posto peggiore, ma per questo aspetterò che abbia almeno nove anni. Un paio di mesi ancora, via)

Da sotto la doccia mi ha urlato:

Matematico e Impertinente: MAMMAAAA, allora anche gli uomini sono opere d'arte, perché sono tutti unici. Anche i gemelli, i gemelli hanno sempre qualcosa di diverso. E anche le persone con problemi*, non importa se hanno problemi, sono uniche e sono opere d'arte.

Filosofo.

* leggi persone con disabilità

Poi quando ho tempo riporto la conversazione sulle ipoteche, ma l'economia è una cosa meno interessante.