pirmadienis, spalio 22, 2012

Religione, evoluzione ed economia del lavoro


Caro lettore, prima di iniziare questo post sappi che gk è a conoscenza della pochezza delle sue nozioni sugli argomenti trattati e non si ritiene pertanto responsabile delle eventuali inesattezze riportate.

Mio figlio, 5 anni venerdì prossimo, l’altro ieri sera, dal niente:

Matematico e Impertinente: …sì, tanto dio non esiste.
gk: scusa?
Matematico e Impertinente: tanto dio non esiste.
gk: e chi te l’ha detto?
Matematico e Impertinente: nessuno, lo so.
gk: e perché non esiste?
Matematico e Impertinente: perché le stelle non fanno le magie.
gk:  °_°
Ehm, scusa, ma cosa centrano le stelle e dio?

Più tardi, mentre Matematico e Impertinente è seduto sulla tazza.

gk: lascia che ti spieghi: dio non centra niente con le stelle. La storia è che c’è questa Maria che è sposata con Giuseppe e ad un certo punto arriva un angelo e dice a Maria che avrà un figlio che sarà figlio di dio.
Poi siccome c’è un censimento, Maria e Giuseppe vanno  in città ma per la strada Maria sente che deve far nascere il bambino ma non sanno dove farlo nascere e alla fine il bambino nasce in una stalla.
Poi ci sono questi 3 re magi che stanno camminando nel deserto e vedono questa stella cometa e la seguono e arrivano proprio alla stalla. Ma non è che la stella abbia fatto chissà che magia, solo che puntava lì. Capito? Dio e stelle magiche non centrano.

Più tardi

Fidanzato Molesto: vedi a cosa serve il catechismo? A chiarire le idee.
gk: educazione religiosa? Fatto. A posto così. Ne riparliamo più avanti.

Ieri pomeriggio, dal niente

Matematico e Impertinente: io non ci credo che un coniglio porta le uova di pasqua. I conigli non camminano.
gk: i conigli saltellano. Te le porterà saltellando, cosa cambia? Tiene le uova con le zampe davanti e con quelle dietro saltella.
Matematico e Impertinente: ma a cosa serve il ciuccio al coniglio?*
gk: lo voleva ciucciare, evidentemente.
Matematico e Impertinente: ma cosa se ne fa di tutti i ciucci del mondo?
gk: ma mica chiede il ciuccio a tutti! Lui voleva il tuo. Ad altri bambini magari chiede altre cose da cui non riescono a staccarsi.

Mio figlio, 5 anni venerdì prossimo, ieri sera, dal niente:

Matematico e Impertinente: mamma, io volevo capire: ma c’è prima il giorno o la notte? Non capisco.
gk: si danno continuamente il cambio: c’è il giorno, poi c’è la notte, poi c’è il giorno…
Matematico e Impertinente: mamma, ma da dove sono nati i primi uomini? Proprio i primi, quando sulla terra non c’era niente, proprio niente di niente?
gk: beh, non è che sono nati dal niente [come le tue ca**o di domande che mi colgono impreparata]: prima c’erano solo le piante, poi c’erano questi esseri piccoli piccoli nell’acqua, poi alcuni di loro hanno cominciato ad uscire dall’acqua, a camminare a quattro zampe, poi alcuni sono diventati piano piano delle scimmie e poi piano piano alcune scimmie sono diventati uomini, ma ci sono voluti tantissimi, tantissimi anni!
Matematico e Impertinente: e poi i gatti sono usciti dall’acqua perché ai gatti non piace l’acqua.
gk: proprio così.
Matematico e Impertinente: mamma, ma come hanno fatto ad andare a lavorare? Dove trovavano il lavoro se non c’era niente?
gk: ci sono voluti tanti tanti anni: i primi uomini non erano come noi, erano più come le scimmie e vivevano sugli  alberi, poi hanno cominciato a scendere, poi hanno cominciato a costruire delle capanne, poi hanno capito come si facevano i mattoni.
Matematico e Impertinente: e il lavoro?
gk: e quelli che erano bravi a fare le case facevano le case, e quelli che erano bravi a coltivare la terra coltivavano la terra e quelli che erano bravi a cucinare cucinavano; se uno era bravo a fare case andava da quelli che costruivano case e lavorava con loro. 

E poi dicono che siamo evoluti, probabilmente c'era più meritocrazia nella preistoria.

* Il coniglietto pasqualino, dannato ricettatore, nella pasqua 2011 ha preteso in cambio dell’uovo di pasqua l’adorato ciuccio dell’ormai più che treenne Matematico e Impertinente. 

pirmadienis, spalio 15, 2012

Mi ero alzata alle 5.45


Mi ero alzata alle 5.45 per andare a prendere l’au pair alla fermata dell’easy bus che la portava a Baker Street dall’aeroporto.

Avevo aspettato per 40 minuti, al freddo, avevo provato a chiamarla e mi ero decisa a tornare a casa pensando che comunque aveva tutte le indicazioni per arrivare da noi.

In metro, avevo ricevuto un suo messaggio: l’aereo non atterrava alle 5.30, come mi aveva scritto,  bensì alle 8.30. Pensava che l’orario di atterraggio tenesse in conto il fuso della Romania. E quindi che il volo durasse 15 minuti.

Non male.

Finalmente la incontro: una diciannovenne di 1.50 con una valigia più grande di lei.

Mi offro di aiutarla. Portiamo la valigia su e giù per le scale della metro. Arrivate all’autobus, l’au pair sale, lasciandomi davanti alla porta con la sua valigia.

Era il momento giusto per rispedirla a casa. 

Perché magari ho letto troppo Joyce, ma le epifanie sono il modo migliore per giudicare le persone. E non che gk si accanisca a giudicare, semplicemente le piace.

Dopo essersi chiusa in camera e aver dormito per 3 ore, l’au pair ha iniziato una lunga conversazione telefonica con sua madre, muro a muro con la stanza in cui stavo addormentando L’Anarchico Entusiasta.
Ah, è anche entrata per dirmi che il mio cellulare stava vibrando, manco fossi un chirurgo da cui dipendeva la vita di un anziano signore con un calcolo nel pene.

L’au pair, senza chiedere un caz*o a nessuno, il primo giorno che era qui si è infilata le pantofole del Fidanzato Molesto (che non era in casa) e se le è portate in camera.

Alla nonna che era in visita e che le ha chiesto se avesse deciso di venire in Inghilterra per studiare l’inglese, lei ha risposto “Lo so già”.

Certo. Praticamente una madrelingua.

L’etichetta: stron*etta viziata e presuntuosa.

L’au pair aveva scritto nella descrizione di essere un’amante dell’arte. Ci sono voluti 10 giorni prima che si staccasse da skype e provasse ad andare nel centro di Londra, dove tutti i musei nazionali sono GRATUITI.

In quell’occasione, ha preso l’autobus nella direzione sbagliata, nonostante le avessi scritto i nomi delle fermate e avesse già preso l’autobus con noi diverse volte, ed è tornata a casa. Insomma, in un mese è stata  in centro una volta, in nessun museo.

L’au pair è rimasta vicino al passeggino dove gk stava legando L’Anarchico Entusiasta mentre Matematico e Impertinente correva verso la strada. L’au pair è stata responsabile del regresso de L’Anarchico Entusiasta, che aveva iniziato a liberarsi del pannolino ma che con lei non si azzarda nemmeno a esplicitare i suoi bisogni. Nonostante gk le abbia chiesto tutti i giorni per una settimana di portare L’Anarchico Entusiasta al vasino ogni ora, lei non l’ha mai fatto.

Nonostante gk le abbia chiesto (più volte) di parlare in inglese ai suoi figli, lei parla loro in italiano, che Matematico e Impertinente per comodità le ha insegnato.

Io diffido delle persone poco curiose, diffido delle persone pigre.

Diffido di chi si propone come babysitter ma non sa divertirsi con dei bambini perché diffido delle persone che pensano che stare con i bambini sia facile, o per lo meno che sia più comodo di stare ad un bancone e trovarsi una camera in affitto.

L’au pair è venuta a Londra per guadagnare dei soldi per iscriversi, l’anno prossimo, all’università. Per emanciparsi.

Si sta emancipando così tanto che la sera si siede sul divano e aspetta che la mamma di turno le serva il piatto di pasta.
Così tanto che se gk non ha tempo di cucinare non le viene nemmeno in mente di provarci lei, ma semplicemente si secca mezzo barattolo di biscotti. Al cioccolato. E lo condisce con mezzo barattolo di crema spalmabile al cioccolato. E poi si stupisce di avere l’acne.

Per fortuna dal 27 di ottobre l’au pair non sarà più un mio problema.  Fosse stato per me, non lo sarebbe stato più dopo una settimana, ma Fidanzato Molesto ama le seconde possibilità. Che di solito sono solo tristi conferme.

Non è tanto che diffido delle persone poco curiose e pigre, è che non le voglio intorno ai miei figli.