trečiadienis, vasario 25, 2015

Lezioni di teologia da un bambino di 4 anni

L'Anarchico Entusiasta - Jan* fa sempre delle cose sciocche! Ahahahah. Jan è il mio dio

Fidanzato Molesto - amore, Jan non esiste

L'Anarchico Entusiasta - eh, infatti è il mio dio, dio non esiste.





* L'amico immaginario di L'Anarchico Entusiasta, protagonista di mille avventure i cui diritti sono stati venduti alla fidanzata dello Zio Pazzerellow

penktadienis, vasario 20, 2015

Le maestre di Einstein

Inizierò scrivendo che una lavatrice rotta è come un frigo vuoto: conduce ad abbinamenti audaci.


Non c'entra mica niente, è solo per dire.

Una settimana fa sono stata ai colloqui con le maestre de L'Anarchico ed Entusiasta e di Matematico Impertinente. 
Sono stati brevi e ne sono come sempre uscita come una vecchia gallina in una pentola di brodo.

Poi, diciamolo, i miei figli sono degli autentici mostri, di quelli che la mattina urlano dieci minuti perché non vogliono mettersi le scarpe da soli "perché non sono capace!", i classici bambini che vanno ricattati e minacciati con "mettiti quelle scarpe o non ti faccio mai più giocare al computer" (e zac, le scarpe sono allacciate per magia), quelli che se sono stanchi ti fanno rimpiangere la tua triste vita da single in un monolocale sudicio con una finestra che dava su un cortile interno da cui non passava un filo d'aria in un'estate torrida.

Quindi finisci per chiederti: ma non è che le maestre sono personale addestrato per compiacere il genitore, facendo lei/lui credere che il proprio rampollo abbia sicuramente la caratura per poter diventare il prossimo Presidente del Mondo?

Io la mattina, mentre uno dei miei figli a caso urla davanti alla porta del bagno per un motivo a caso mentre cerco di concentrarmi sui miei bisogni primari, io me lo chiedo.

Ieri siamo stati a casa di un amichetto de L'Anarchico Entusiasta, un rosso rampollo inglese, la cui mamma tra l'altro è logopedista (giusto per sottolineare che l'amichetto è sicuramente un bambino molto seguito).

L'altra mamma - L'Anarchico Entusiasta scrive benissimo! 

gk - mah, lo spelling è un po' creativo, comunque sì, è piuttosto bravo

L'altra mamma - Al colloquio con la maestra le ho chiesto come trova la scrittura di mio figlio, mi ha detto che va tutto bene, che è nella norma. Le ho detto che avevo visto come scrive L'Anarchico Entusiasta e mi ha risposto che non devo fare paragoni con L'Anarchico perché lui è molto molto avanti.

Way above. 

Evvabbè, allora non lo dicono a tutti. Chissà cosa dicevano le maestre alla mamma di Einstein.

pirmadienis, vasario 09, 2015

L'onnipotenza dei miei trent'anni

Lo spettacolo che ho portato ad Edimburgo non è andato come volevo.
Non so come avrei reagito dieci anni fa.

A parte un giustificabile, legittimo desiderio di uccidere le persone che hanno rovinato qualcosa a cui ho lavorato per mesi, non ho provato che un leggero dispiacere.
Nessuna crisi professionale, nemmeno un sottile dubbio sulla qualità del mio operato (casomai sulla capacità di scegliere i collaboratori, quello sì).

Non so come avrei reagito dieci anni fa perché finché lavoravo da sola andava tutto bene, ovviamente.

Comunque: nessun dubbio.

I trent'anni - passati - mi hanno portato un senso di onnipotenza. Ho la certezza di poter imparare tutto quello che avrò voglia di imparare e sono piuttosto consapevole dei miei limiti.

Penso di aver già scritto tempo fa un qualcosa riguardo la sensazione di non dover cercare di essere diversa da quello che sono, perché non è che una perdita di tempo ed energie. Qualche giorno fa ho svogliatamente inviato un cv per un lavoro part-time, solo perché mi era stato indicato da un'amica e mi pareva brutto non farlo.

Ho un solo cv e ho deciso che non vale la pena adattarlo a seconda dei ruoli per cui mi applico (non che poi lo invii spesso). Tanto io sono poi quella, è piuttosto inutile far finta di essere qualcos'altro. Che poi perché dovrei? Sono onnipotente.

Sono stata il mio lavoro per decenni e negli ultimi tempi ho assistito ad uno scollamento di quello che sono da quello che pensavo di essere e credo sia rassicurante e salutare.

Non ho nemmeno avuto bisogno di andare in India a ritrovare me stessa. Wow.

Qualche giorno fa ho fatto una lunga chiacchierata con un uomo che 3 anni fa, in un periodo in cui la sua carriera andava alla grande ed era in una relazione stabile con una ragazza bellissima e brillante, ha mollato tutto perché non era felice.

Ed io francamente non capivo, perché il suo lavoro era fantastico e la sua ragazza meravigliosa (non a caso una mia amica, che forse ancora non sa di essere onnipotente perché è un po' più giovane di me) e ho sempre pensato che fare quello che è la tua passione a tempo pieno sia una grande fortuna, un privilegio.
Non è questione di avere quello che si desidera e scoprire che non lo si vuole più, il problema è che qualsiasi cosa si faccia per 8 ore al giorno diventa niente più e niente meno che un lavoro. E il lavoro, diciamolo, è una cosa brutta. E distaccarsi dal proprio lavoro e rivendicare un essere altro, è sano e mette tutto in una prospettiva più corretta.

Il vantaggio di un precario, rispetto a chi ha un posto fisso, è di non considerare il lavoro imprescindibile dalla propria vita. Del resto, se non stai lavorando, qualcosa sei comunque e sta a te decidere cosa.
Dire che sono una regista per me è come per un homo sapiens sapiens dire di essere un pensatore. Nel senso che è quello che sei, anche se poi spesso gli uomini sapiens sapiens non usano il proprio cervello. Questo non fa di me un'idiota - ma lo fa di molti uomini sapiens sapiens, anche nell'esemplare femmina, che ho incontrato - perché non utilizzare quello che sono spesso non dipende da me. Tergiverso.

Lo scollamento del lavoro dall'essere ha provocato, nel fiore dei miei onnipotenti trent'anni, la voglia di fare cose che mi dessero piacere. Sto studiando il francese (di nuovo, sì) e l'ukulele.

Mi hanno chiesto perché. Come se ci fosse bisogno di una ragione razionale per giustificare il tempo dedicato ad una cosa che ti fa stare bene.

La cosa ridicola è che è come se queste cose, la musica in particolare, fossero sempre state lì, e che finalmente abbiano avuto lo spazio per uscire.
Direi che è una parafrasi per sbocciare. I trent'anni sono una cosa meravigliosa, vorrei averli avuti anche dieci anni fa e vorrei averli per altri vent'anni.

trečiadienis, vasario 04, 2015

Soviet è bello.

Sono stanca e scriverò in un italiano approssimativo.

Luogo: interno scuola elementare.
Chi: una kazaka, una lituana, un po' di inglesi e gk

No, non c'è un tedesco.
No, non è una barzelletta.

La kazaka sosteneva la superiorità assoluta del sistema scolastico CCCP. 
Ecco, a parte uno spiacevole inciso sulla dovuta, a suo giudizio, esclusione dei meno abili, da ghettizzare in appositi istituti perché i più brillanti raggiungano indisturbati i loro traguardi, potevo pure crederle.

C'è un dettaglio, un piccolo dettaglio che mi rovina tutto.

C'è quella domanda spinosa: "a che pro?" 

A che pro educare al meglio generazioni di persone che non vedono l'ora di scappare, di mettere a frutto le loro capacità in un generico altrove?
Mica ho risposte. Per carità. 

Ma i poeti russi che conosco, e che erano eccellenti e sicuramente istruitissimi, erano anche molto infelici.

Un po' come far laureare tutti per poi andare a lavorare all'IKEA.
Capite. 

Non ho mica soluzioni, ma se mi hai voluto insegnare a pensare, cazzo, poi stai a sentire quello che ho da dirti, perché magari non è una stronzata.

E buona notte.

pirmadienis, vasario 02, 2015

Pachidermidi

Sette anni fa, giorno più o giorno meno, qualcuno mi ha detto "Fagli tante foto, perché poi ti dimentichi quanto era piccolo".

Ogni sera, nella malsana e disturbante operazione di portare in bagno Matematico e Impertinente e L'Anarchico Entusiasta, per evitare di dover lavare le lenzuola il mattino seguente, ogni sera dicevo, mentre sto accovacciata di fronte al cesso in attesa di dover passare loro la carta igienica, li guardo e penso a un giorno in cui Matematico e Impertinente, circa una settimana di vita,  era legato nel suo ovetto, appoggiato sopra il nostro letto, in attesa che uscissimo di casa, e mi sembrava un bellissimo piccolo vecchietto (ho fatto una foto dell'esatto momento) e pensavo che purtroppo la perfezione si sarebbe danneggiata con l'età ma non è mai successo e penso anche a quando l'ho visto la prima volta e ho pensato che anche se non l'avevo fisicamente visto sgusciare fuori non c'era dubbio alcuno che l'avrei riconosciuto tra mille altri neonati in quanto mio, e penso a una sera quando io e Fidanzato Molesto cercavamo di guardarci un qualche telefilm a letto e reggevo con la sola mano sinistra l'Anarchico Entusiasta sulla spalla e anche se in quel momento non era molto entusiasta ma urlava era tutto bellissimo comunque e penso anche a quando l'ho visto per la prima volta con la sua faccia da orso, tutto bianco e rosso, con i capelli neri, avvolto in un asciugamano bianco, alle 14.23 del 20 dicembre di 4 anni fa. Ci penso tutte le sere, accovacciata davanti al cesso.

Mah, io direi che ricordo abbastanza bene.