penktadienis, vasario 02, 2007

Il sogno della camera rossa

Anna Karenina termina circa 100 pagine dopo la morte della protagonista. E anche Il Sogno della Camera Rossa termina un centinaio di pagine dopo la conclusione dell’intreccio principale.
In Anna Karenina è più evidente questo gap temporale, dando la protagonista il titolo al libro. E pensare che io avrei chiuso il libro, ovviamente in lacrime, al passaggio del treno. Forse sono ottusa, forse per capire la storia è necessario un quadro d’insieme. Ma soprattutto: quando l’autore si libera dall’intreccio, pare dare sfogo a quella poesia che non è riuscito ad amalgamare al resto.
Meno seghe.

Il Sogno della camera Rossa è un libro che vorrei rappresentare. Non che sia stata costantemente attenta per 700 pagine, ma alcuni elementi (il sogno iniziale, i rapporti della nobile stirpe con la servitù, l’importanza data alla poesia, il finale totalmente allucinogeno) vorrei poterli far vedere ad altri come li ho visti io.
Quindi non appena troverò dei bravi attori cinesi a Bologna lo metterò in scena.



Quello che mi risulta culturalmente inaccettabile non è tanto la promiscuità che se non appartiene alla mia generazione fa parte di un bagaglio genetico che gli antichi romani m’hanno lasciato in eredità, ma la costanza con cui il libro narra di suicidi (spesso svolti nei modi più truci tipo con spade conficcate in gola o inghiottendo pezzi d'oro).

A suicidarsi sono le servette a cui muoiono i padroni a cui erano fedeli, le innamorate respinte e quelle tradite. In un paio di casi si lasciano addirittura morire, non curando l’equivalente di un raffreddore.

Piuttosto curioso.

Cercando di lasciare da parte il cinismo (che non posso non ridere se pensando al camionista che ha investito il poveretto al casello dell’autostrada mi vien da pensare alla scena delle rane di Aldo Giovanni e Giacomo) questa fede nell’amore e nella sua influenza sulla salute di un individuo è veramente commovente.

Nel senso che potrebbe commuovere qualcuno, non me.

1 komentaras:

ced rašė...

non credo fossero rane.. forse gattini o istrici...