antradienis, spalio 14, 2008

- 1

Oggi è morto il mio nonno paterno. E insomma mi sono rimasti solo una nonna e un po' di sensi di colpa.
Il nonno paterno non era una persona per cui si riusciva a provare più di tanta pena, ad essere onesti non ricordo molti momenti belli passati insieme e tantomeno ricordo cose belle che lui ha fatto per me disinteressatamente.
Il nonno paterno faceva un sacco di buone azioni ma il fatto che non facesse altro che parlarne lasciava dei dubbi sul fatto che le facesse soltanto per lustrare il proprio ego.

Gk e il nonno paterno non sono mai andati d'amore e d'accordo.
Il nonno paterno non era molto lungimirante ma comunque era sempre in buona fede ed è morto al freddo perché ha insegnato così bene il valore dei soldi alle proprie figlie che loro non se la sono sentita di accendere il riscaldamento per gli ultimi giorni della sua vita e perdere una ventina d'euro di eredità.

A rendermi triste - oltre al fatto che continuo a pensare che mi sarebbe piaciuto di più che fosse stato l'altro nonno a conoscere Sir Patatinow - sono quindi le corcostanze.
E anche un po' l'idea che la nonna paterna per via dell'alzeimer non si godrà questi anni di libertà da un marito soffocante e che morirà al freddo pure lei.

In casa dei miei nonni paterni non ci sono mai stati molti libri (a dire il vero non penso ci fosse mai stata una libreria) e comunque dubito che tra gli altri ci sarebbe mai stato "Come vivere felici e morire poveri in canna".
I miei nonni paterni non hanno fatto altro che accumulare soldi e criticare quelli che li spendevano e si sono ritrovati a novant'anni con l'amaro in bocca a pagare l'affitto per vivere sotto lo stesso tetto di una figlia non certo povera che fa pagare l'affitto anche a sua figlia.

Quindi gk oggi fa riflessioni filosofiche, si sente come sempre sradicata ma felice di essere povera in canna.

Komentarų nėra: