trečiadienis, lapkričio 08, 2006

dio t(')assista

Vi racconto una storia.
C'era una volta una scuola padana in cui le maestre votavano a sinistra.
Era tanto tempo fa...
In una classe, v'erano tre ragazzini che giungevano da paesi lontani.
Di un bambino, in particolare, una maestra diceva:

"Lui è un demonio.
Lui è arrivato nel nostro paese per entrare in riformatorio.
Lui, l'hanno beccato a rubare."

[Eh, sfiga. Chi non ha mai rubato scagli la prima pietra. Mi torna alla mente quella puntata dei Simpson...]

La fiaba, vi raccontavo la fiaba.

Durante un'ora di materia ricreativa, il ragazzino straniero, che aveva evidenti problemi di integrazione, venne minacciato più e più volte di essere cacciato fuori dall'aula.
Lui disturbava gli altri bambini.
C'erano momenti in cui il ragazzino stava in silenzio. Succedeva dopo che lo si era fatto parlare, per dire la sua. Ma questo la maestra non lo sapeva.

Mentre i ragazzini erano seduti in cerchio, la maestra pestò accidentalmente un dito del ragazzino straniero e quando lui le disse: "Ahi, maestra, mi hai pestato il dito" lei le rspose: "Sono contenta".

Capitò anche che la maestra dicesse al bambino che era scemo e che se la prendesse con lui quando, avvocato di cause perse, difese un compagno che era stato ripreso ingiustamente.

Ci sono culture in cui le fiabe non hanno lieto fine.

Epilogo:
Fiabe come queste fanno ritrattare a Geliukiemas le sue posizioni sullo stupro. Geliukiemas, che vorrebbe veder morire di autocombustione tutti coloro i quali alzano anche solo un fiore contro una donna, pensa che se un ragazzino straniero finisce per diventare uno sbandato e stupra tra 10 anni la nipotina della maestra, è colpa della maestra.
E per ricollegarsi alla celebre serie "I proverbi di gk", Geliukiemas suggerisce: "Se tratti un gatto da cani, inizierà ad abbaiare. (E mi auguro che ti stacchi a morsi un braccio.)".

Komentarų nėra: