trečiadienis, rugsėjo 06, 2006

Non è tutto oro quello che luccica. E non sono tutte anoressiche le ragazze magre.

Scusate se credevo che simulare l’orgasmo in scena fosse una prerogativa dei soli professionisti.

Spiegatemi perché un regista totalmente privo di personalità deve supplire a questa sua mancanza presentandomi 18 teatroamatori in tanga e camicia sbottonata.
Spiegatemi perché 18 teatroamatori – tra cui una ragazza particolarmente abbondante - piegano la testa e si mettono in tanga per dar corpo all’ego smisurato di un uomo.

Capiamoci: io mi metterei in tanga per Ronconi e pochi altri.
Non faccio spettacoli in tanga nemmeno per il mio fidanzato perché penso che subirebbe un irrefrenabile calo del desiderio.

Immagino la scena: questo individuo convince l’abbondante teatroamatrice che mostrare il suo corpo l’aiuterà ad accettarlo meglio.

Il fatto è che nessuno dovrebbe accettare di pesare 150 chili a meno che non sia seriamente malato. E parlo di malattie vere. Ma forse sono solo una magra troppo cattiva.

Torniamo a noi. Il regista in questione fa una specie di conferenza prima dello spettacolo.
E dice che spera che lo spettacolo non piaccia.
Amico, io capisco le tue strategie di marketing e per questo non nominerò lo spettacolo in questione. Se uno spettacolo è talmente insignificante, non merita nemmeno pubblicità in negativo.

Il regista si mette in proscenio, sotto una luce che resterà accesa per tutta la durata di quest’interminabile agonia, legge sporadicamente dei passi del testo di un Grande della letteratura da lui storpiato. Sposta il peso da una gamba all’altra mentre legge.

Che è una cosa che aborro.

Lo spettacolo consiste in un noioso schema in cui alle letture si succedono caotiche azioni motteggianti il sesso (ah, le posizioni le ho provate tutte, a parte quelle a tre) in cui i teatroamatori enunciano il Grande della letteratura.

5 euro con tessera arci, che non tutti avevano. Circa 120 spettatori. Ad ognuno dei teatroamatori il regista avrà estorto almeno 100 euro. In tutto, fanno circa 2400 euro in tasca al regista. La pubblicità dell’evento, gratis grazie ad un patrocinio.
Diciamo che calcolando anche l’affitto del teatro se al regista è andata veramente male dalla serata avrà ricavato 1400 euro.

Praticamente una truffa, ma orchestrata con molta grazia. Perché non darsi al crimine, invece che al teatro? È chiaro che gli riesce meglio.

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