trečiadienis, sausio 11, 2012

Picasso e la teoria dei pavoni

Ieri gk, durante una passeggiata in centro, si è comprata un paio di pantaloni ad una bancarella.
E si è sentita terribilmente consumista, capitalista, borghese e quant'altro, perché in effetti possiede già un numero di pantaloni (i più nuovi hanno l'elastico e sono stati acquistati per disperazione durante la seconda gravidanza) tale da permetterle di non dover mai uscire in mutande.

Stamattina, portando a scuola Matematico e Impertinente con dei pantaloni e un maglione che si sta infilando di routine da una settimana ogni mattina, gk si è chiesta che senso abbia spendere 35 euro per dei pantaloni nuovi quando si lavora da casa e non si ha nessuno con cui sfoggiarli (con un inutile Fidanzato Molesto che lavora da casa in tuta?).

Poi si è chiesta che senso abbia acquistare dei capi d'abbigliamento per sfoggiarli. Insomma: mica sono in vendita, mica sono un pavone nella stagione degli amori, mica sono etc etc.
Fatto sta che da quando ad uno spaccio ho visto una giacca Marras che per la mia concezione di giacca costava troppo, non riesco più ad infilarmi il cappotto senza una lacrimuccia.

Sarà solo che ogni tanto fa piacere indossare o essere circondati da cose belle o anche solo averle nell'armadio (gk possiede in tutto 5 gonne e 4 vestiti che infila circa due volte all'anno, una per stagione).

Stasera gk ha fatto la doccia con Matematico e Impertinente. Perché vivere con 3 uomini vuol dire vivere nel caos ma ha i suoi vantaggi. L'adorazione, per dirne una: 2/3 dei suddetti maschi mi considereranno per sempre (un sempre che arriva fino all'adolescenza) la donna più bella del mondo.

Matematico e Impertinente: mamma, fammi toccare le puppi!

gk: anche no! Giù quelle mani! Perché mai dovresti toccarmi le puppi?

Matematico e Impertinente: te le sistemo

gk: le mie puppi sono già a posto così!

Matematico e Impertinente: NO! Sono tutte stòtte!

Smettere di allattare. Subito.

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