ketvirtadienis, gruodžio 12, 2013

Continuando da lì

Il Fidanzato Molesto mi ha scritto "sei una macchina".

 Era un complimento.

 Mi è appena venuto in mente che sto lavorando proprio alla meccanicizzazione dell'uomo.

“L’uomo ha fatto la macchina a propria immagine. Essa ha delle membra in azione, dei polmoni che respirano, un cuore che batte, un sistema nervoso, della sua voce; la macchina fotografica quella del suo occhio (…) Dopo aver fatto la macchina a propria immagine, l’ideale umano è diventato meccanomorfo” 
Picabia 

Mi sono venuti in mente i dipinti dadaisti (o erano surrealisti? mannaggia a me ma soprattutto alla mia professoressa di storia dell'arte che non è nemmeno riuscita a farmi piacere una delle materie più interessanti che esistano), questi scenari post-bellici, questi soldati che avevano perso la loro umanità moralmente e fisicamente.



Mi è venuta in mente la foto che ho fatto in metropolitana qualche sera fa.
Che mi ha fatto ridere, perché io la userei in una campagna antimilitarista e invece:


E insomma, tutto questo mi ha fatto pensare a quanto indissolubili siano le differenze, nelle pieghe del cervello, tra gk e il Fidanzato Molesto.

Dev'essere che la macchina si rompe.
Che ci devi pagare il bollo, l'assicurazione, la benzina. Che la macchina inquina.
Che nell'essenza dell'uomo c'è l'automiglioramento, c'è l'aggiustarsi se ci si rompe.
Che non c'è rottamazione, non è prevista sostituzione.

Deve essere l'avvicinarsi dell'anniversario che mi angoscia.

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