antradienis, lapkričio 08, 2011

La casetta di legno

Da piccola avrei tanto desiderato una capanna in giardino.
Anzi: se fossi stata un maschio avrei desiderato una capanna in giardino. Essendo femmina, avrei desiderato una casetta di legno in miniatura, con tanto di soppalco e tendine alle finestre.
Ho così tanto desiderato la casetta di legno che a pensarci ora mi sembra impossibile essere riuscita ad immaginarla così nel dettaglio senza averla avuta.
Avevo fatto un accurato studio della superficie edificabile, dell'area boschiva circostante, della forza di manovalanza richiesta. Il nonno bastava.
L'estate destinata - nei lucidi progetti di gk bambina - all'edificazione della casetta è però terminata. Poi ne è passata un'altra. Poi è diventato ridicolo sognare una casetta di legno.

Dopo un paio d'anni e un viaggio a Parigi in più, gk e Fidanzato Molesto hanno ricominciato a parlare di espatrio. Non è un sogno romantico di una casetta di legno - è più l'idea di triplicare le entrate con un solo stipendio (no, non certo il mio) - ma a gk è tornato in mente quello spiazzo in cui la casetta non è mai stata costruita.

Non credo che in punto di morte rimpiangerò la casetta di legno: è stato così bello poterla sognare che averla sarebbe stata una maledizione.
Soprattutto, gk - per etica - non rimpiange quello che non dipende da lei e usare la coercizione su un pensionato ferroviere per soddisfare le sue velleità architettoniche non era nel suo stile.

Ma è solo una l'estate in cui costruire una casetta di legno ha un senso.
Ed è più o meno quella tra la scuola materna e l'inizio della prima elementare.

Sabato mattina gk è stata in posta. Il ragazzo allo sportello - non appartenente alle categorie protette - ha usato la calcolatrice per fare 0,60 x 10. Sette secondi più tardi ha riutilizzato la calcolatrice per fare 0,60 x 20.
Dopo aver contato per 10 minuti buoni i francobolli che doveva vendermi è riuscito a darmene 3 in più. Era mancino. Figurarsi se fosse stato destro.
Nelle poste italiane si entra con un concorso statale, mi risulta.

Dicevo: non ho rimpianti per la casetta di legno.
Per l'appartamento probabilmente molto più piccolo del mio e probabilmente privo di una grandissima sala con una parete color cremisi, per quella forse potrei provare del rimpianto, in punto di morte, e magari potrebbero provarlo anche Matematico e Impertinente e l'Anarchico Entusiasta, brillanti futuri plurilaureati destinati alla disoccupazione e a subire l'onta di essere scavalcati nei concorsi statali da (0,60 x10).

Come mi è stato fatto notare oggi: che il governo cada o meno, restano in piedi gli italiani che l'hanno votato.
Facciamo le valigie?

1 komentaras:

Desdemona rašė...

O,60 x 10 lo so fare.

Quasi quasi mi candido come nuovo premier.