trečiadienis, lapkričio 23, 2011

Bassa brutta e zoppa

Oggi gk è stata in una scuola media a parlare del suo grande amore, della sua passione, della luce che illumina i suoi giorni: Rosa Luxemburg.
L’incontro, a scopo promozionale - per riuscire ad avere degli adolescenti in sala venerdì pomeriggio - è iniziato così:


gk: qualcuno mi sa dare una definizione di Rosa Luxemburg?
Uno: è un istituto tecnico commerciale
gk: altro?
….
gk: bene, allora vi racconto una storia.


Segue il racconto – a soldoni – della vita di Rosa, seguendo come traccia il libro La Rosa Rossa.


gk: Rosa stava tutto il giorno a letto e così ha imparato a leggere e a scrivere da piccolissima ed è subito diventata una grafomane. Sapete cosa vuol dire grafomane?

Una che aveva la mania di scrivere, che scriveva di continuo perché amava scrivere: lettere, poesie, saggi politici.. tutto.


gk parla di come Rosa sin da piccola sognasse un mondo senza oppressori e come questo la portò ad avere molti nemici già a diciott'anni e a dover scappare di casa, di come non tacesse nemmeno le piccolezze dei suoi compagni di partito e anzi le prendesse a bersaglio, parla di come fosse integerrima.


Di come lei, di buona famglia, in un periodo in cui le donne stavano a casa a fare la calza aspettando un pretendente, avesse sacrificato la vita per un ideale di libertà e uguaglianza.
Del fatto che fosse una profetessa, e gk cita a memoria una lettera del 1917:


“Quanto poi alle persecuzioni di ebrei in Russia, tutte queste voci sono pure menzogne. La rivoluzione d’ottobre ha ripulito l’aria dall’atmosfera soffocante della reazione. Riesco piuttosto a immaginarmi delle persecuzioni antisemite in Germania. Di certo vi è l’atmosfera giusta, fatta di bassezza, vigliaccheria, reazione e ottusità.”


E poi parla di come Rosa avesse fiutato nell’aria la prima guerra mondiale e avesse messo tutti in allerta, di come fosse contraria alla guerra perché 


“la guerra non ha nulla a che fare con la rivoluzione. La guerra scaturisce dall'essenza stessa dell'ordine sociale capitalistico” 


e spiega che vuol dire che la guerra viene decisa dall’alto, non cambia lo stato sociale e massacra il popolo mentre la rivoluzione è un sacrificio per far sì che chi verrà dopo trovi un mondo migliore.


gk spiega anche perché ha deciso che questo spettacolo per lei era fondamentale: spiega che Rosa era bassa, brutta e zoppa ma aveva avuto un sacco di amanti perché quando parlava tutti la vedevano per quello che era, una donna intelligente e affascinante, una donna che dovrebbe essere un modello oggi, al posto delle veline che ci propinano alla tv per farci credere che la nostra naturale vocazione sia il soprammobile con le tette (sì, ho detto tette e anche culo, tanto sono andata lì gratis e nessuno poteva chiedermi indietro qualcosa).


E mentre gk parla, appassionata e con una scollatura generosa perché i ragazzini guardino lei e non i cellulari, loro la guardano, seri.


gk: bene, adesso siete in grado di dare di Rosa altre definizioni: chi ci prova?
Ragazzina della penultima fila: era bassa brutta e zoppa
gk: ma aveva un sacco di amanti perché era intelligente, tienilo a mente
Uno: era una grafomane
gk: vi è piaciuta la parola, eh?
Un altro: voleva la libertà
Un altro ancora: voleva la rivoluzione
gk: e come è andata a finire? Lei è stata uccisa, ma oggi a noi cos’è rimasto?
Professore: negli anni della guerra una rivoluzione in effetti c’è stata, l’abbiamo studiata, no?
Ragazzina della penultima fila: la seconda guerra mondiale
[gk (pensa) – 3 e 1/2 per aver fatto la fatica di parlare. A che valse spiegare la differenza tra guerra e rivoluzione? Se non cominci a stare più attenta il massimo a cui potrai ambire sarà fare la parrucchiera all'ipercoop]
Ragazzino della prima fila: la rivoluzione d’ottobre
Professore: bravo
[gk (pensa): bella scoperta, l’ho detto io 5 minuti fa]


E gk conclude spiegando ai ragazzini che anche se a loro non piace andare a scuola, se sono lì e non a zappare la terra 20 ore al giorno e morire di fame è perché qualcuno, tanti anni fa, si è sacrificato per loro.


E ha scoperto una cosa, che aveva sepolto nei ricordi: che a 13 anni i ragazzini sembrano degli uomini fatti e finiti, ma mentre ti guardano chissà dov’è la loro testa. E che se in classe ci sono 22 ragazzini, saranno 22 le volte in cui dovrà ripetere l’orario d’inizio dello spettacolo.


Però adesso sanno che Rosa Luxemburg non è solo il nome dell’istituto tecnico commerciale.
Son soddisfazioni.

1 komentaras:

Anonimiškas rašė...

son certissima che in mezzo a quelle 22 teste ce n'è stata almeno una che s'è bevuta tutto... anche se non ha detto nulla.
io facevo così. prendevo.
e basta.
evviva anche le tette e il culo. servono sempre. ma hai dimenticato la fica...sui maschi ha un'ottima presa, anche se 13enni.
io coi piccolissimi uso molto "cacca e pipì"...l'attenzione e il ricordo sono immediati.
il mondo non è poi così difficile da conquistare, se ci pensi bene.
s.