šeštadienis, rugpjūčio 13, 2011

Di karma, montagne e dialettica

Gk ha avuto parecchi spunti di riflessione quest’estate.
Ovvero queste ultime due settimane, che hanno coinciso con la sua vacanza.

Si è chiesta ad esempio se la presenza del mare abbia influito sul brulicare di filosofi in Grecia, perché guardare il mare è un’attività così rilassante e noiosa che per forza di cose fa vagare il pensiero.

Ha trovato una scusa al karma. Che è cieco e stupido ma a quanto pare non colpisce mai persone che non siano in grado di rialzarsi.

Ha riflettuto sul fatto che tutto il male che ci procuriamo deriva da azioni compiute con superficialità e ha benedetto se stessa per la sua nota, terribile assenza di leggerezza. Non le potrebbe mai capitare di sposare un uomo che una volta separati si candidi in una lista della lega.

E ha riflettuto su come essere mamma cambi drasticamente una vita.
Perché si può arrivare alla morte senza mai aver scelto che tipo di persona essere: se essere accoglienti, simpatici, scostanti, arrivisti, generosi. Tutta questione di scelte. Ma di fronte ad un bambino è necessario decidere che tipo di mamma essere. E a quel punto prendere delle scelte diventa semplice. Tutto diventa semplice perché tutto il resto perde importanza. E mandare in culo la gente diventa un gioco da bambini.

Ha riflettuto sul fatto che dopo 4 mesi di assenza, il suo natìo capoluogo veneto sembra un paese di montagna e che Bologna sarà davvero, agli occhi di un emiliano come Brizzi, la città perfetta dove i comunisti guidano la mercedes, ma le montagne non ci sono.

A ruota, ha realizzato che il vero fascino di Venezia non deriva affatto dalle case sull’acqua, dall’odore di alghe e dalla presenza di ratti, come alcuni sospettano: quello che la rende eccezionale sono le montagne sullo sfondo.

Mentre gk rifletteva, a L’Anarchico Entusiasta spuntavano altri due denti, per un totale di 4, ed ei iniziava a strisciare e, due giorni fa, a gattonare. Sbilenco, certo, ma del resto a 7 mesi e ½ suo fratello ancora faticava a stare seduto per bene.

Matematico e Impertinente, invece, iniziava una dipendenza da Topolino, Paperino e quant’altro un’edicola possa offrire, concedendo ai genitori lunghi silenzi in cui egli concentratissimo sfoglia le pagine guardando ogni vignetta con devota attenzione.

E anche lui rifletteva. E alla richiesta della nonna di comportarsi bene rispondeva: “Se io sono buono, i cattivi mi prendono in giro”.

Nella settimana a venire, gk sarà dunque impegnata nell’insegnare a suo figlio il potere della dialettica e l’importanza di essere buoni.
Poi lo iscriverà a karate.

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