šeštadienis, birželio 18, 2011

What now?

Mio nonno non è mai venuto a teatro. Troppa paura di commuoversi, lui uomo d'altri tempi.
Due sere fa era in scena il suo cappello. Ironia della sorte.

A guardare il cappello erano un centinaio di persone. Di più, perché qualcuno era in piedi.
gk, che in quanto donna ha problemi culturali d'autostima, pensa che sia grazie al karma.

C'è la strada della prostrazione e delle leccate di culo. Della rassegnazione e del buon viso a cattivo gioco.
E poi c'è la brand new strada che gk ha iniziato a percorrere da qualche mese. Più liscia, come una lingua senza peli, più lunga, ma almeno ci si gode il panorama (ci passa accanto un fiume, spesso gk si ferma ad osservare i cadaveri che ci scivolano sopra), più in salita, ma così ci si forgia.
La brand new strada di gk trabocca di karma.

Il valore delle più di 100 persone ad un evento che gk ha chiesto di cancellare dalla rassegna di Bologna Estate ("Non mi sembra molto corretto che il Comune si faccia bello degli eventi che le associazioni riescono a realizzare senza il suo contributo") è per gk immenso, quasi pari ai commenti ricevuti dopo la serata.

Se solo un addetto al settore commenta "Lo spettacolo più bello che io abbia mai visto", ne valeva la pena.
Di svegliarsi alle 6.30, preparare due torte salate per il rinfresco ("Due basteranno, al massimo ci saranno 30 persone"), inventare pseudonimi per un ufficio stampa credibile, fare la grafica, la tecnica, la facchina, la relatrice, la p.r., la p.m., l'organizzatrice, la commensale per l'amica arrivata apposta da Varsavia per la serata e, per ultimo, la regista.
Ne valeva la pena.

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