penktadienis, sausio 01, 2021

Tanta auguri a me

I ricordi più cari della mia adolescenza sono quelli dei tequila shots con le mie amiche storiche e delle feste in cui mi infilavo da abusiva con un gruppo di persone parecchio divertenti con cui per qualche strana ragione non sono rimasta in contatto. Ero single e felice - a parte un'ossessione malata per una persona bizzarra (mi innamoravo di persone nello spettro prima che lo spettro fosse una cosa, 20 anni prima di Community e di Atypical) - ma questa conclusione non è stata messa a frutto nel decennio successivo. 

I  miei più cari ricordi dei miei primi 20 anni sono le ore passate a studiare e a dare esami. Ero single e possedevo un'autostima.

Questo non ha avuto nessuna conseguenza sulla seconda metà dei miei vent'anni.

I miei più cari ricordi della seconda metà dei miei 20 anni sono le ore passate a fissare dei neonati con gli occhi dell'amore e crescere due figli incredibili mentre collaboravo con persone eccezionali. La combinazione delle due cose. Ero felice.

Ciononostante all'inizio dei miei 30 anni la combinazione è venuta a mancare e mi sono trovata a ripartire da zero con due non-più-neonati.

I miei ricordi più preziosi dei miei 30 anni sono la sensazione di invincibiltà della prima metà (quando ho cercato di ricostruire tutto e il mio cervello è tornato per un po' ad essere la fantastica spugna che era quando ero una bambina), le ore passate a fare video editing e a collaborare con nuove persone fantastiche, i pranzi internazionali che ospitavo e in cui ero ospite. E la ricerca. Sono stata a tratti felice, a tratti proprio no.

Sarebbe bello che il prossimo decennio si dipanasse (come si traduce "che fosse informed"?) nella consapevolezza di quello che mi ha resa felice negli ultimi 40 anni.


Nel mio quarantesimo anno di vita, caratterizzato da una pandemia mondiale, mentre c'era chi bramava la vicinanza dei propri affetti, io volevo solo scappare in montagna.

Chissà se c'è un mondo parallelo in cui sono diventata una guardia forestale che disegna alberi come sognavo da bambina.

Conclusa l'ode alla solitudine, sottolineo che è a tratti piacevole condividere con qualcuno, ogni giorno, il mio desiderio di isolamento e che mi manca tanto allontanarmi perché amo tornare dalle due persone con cui ho sempre le conversazioni più interessanti e a giorni alterni anche dal loro papà. 



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