ketvirtadienis, vasario 09, 2012

Dharma si nasce, Milton si diventa

In queste ultime 3 settimane gk ha sperimentato 3 diversi insegnanti di yoga.
È stata alla lezione regalatale dalla Tata Sana, con un'insegnante dolce, bella, snodata, da manuale. Una Dharma sarda.
È stata alla lezione del mattino nella palestra sotto casa, sede distaccata del reparto di geriatria dell'Ospedale Maggiore, con un'insegnante che raccontava come cuocere i cavoli.
È stata alla lezione serale nella palestra sotto casa, con musica e luci soffuse e insegnante che facendo perno sul bacino sicuramente poteva esplorare i 360° intorno con il resto del corpo.

Gk si è riuscita a rilassare a 10 minuti dal termine della lezione, quando ha sentito i suoni familiari di un mantra che la sua vecchia insegnante di yoga metteva in loop.
E senza nulla togliere a questa nuova insegnante, che pare competente e pieghevole quanto basta, ha pensato che per essere una vera Dharma bisogna avere quel qualcosa in più.
Perché a yoga non si va per fare ginnastica, ma per rilassarsi al suono rassicurante di parole come chakra perineo osso sacro ischi energia luce calore etc etc.
A yoga si va per abbandonarsi all'irrazionalità e avere carne per denti cinici allo stesso tempo.

Mentre gk si abbandonava all'irrazionalità ascoltando il mantra, pensava alle lezioni di yoga con la sua vecchia insegnante, Dharma in carne.
Da qualche settimana Matematico e Impertinente aggiunge alla lettura serale del Topolino la richiesta di una storia "di quando eri piccola".
E così gk da settimane esplora tra i suoi ricordi e scova paradisi perduti.
Si ricorda di un pomeriggio con l'aquilone in un prati di montagna con un giovane Zio Pazzerellow e un cugino non ancora vittima della dietetica spinta.
Delle storie della nonna sulle scale e di mattine sulla sabbia a fare piste per le biglie (come sono eighties).

Questo blog sta diventando noioso.

gk - che continua a riflettere sulla felicità come un buon alchimista (? il termine giusto sta sulla punta del neurone) seziona un cadavere in cerca della vita - si chiede se è parte della sopravvivenza conservare solo i ricordi migliori e utilizzarli come epifanie per dei periodi della propria vita.

Basta.
Sto sbadigliando anch'io.
Da domani solo battute sui gas corporei.

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